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GLI ARTISTI: Omaggio ai grandi Maestri

Omaggio ai grandi Maestri

 

Alighiero E Boetti 

AlighieroEBoetti

1940 – 1994. Alighiero Boetti è l’artista, fra i concettuali, che ha creato l’arte più godibile dal punto di vista estetico; egli mette a punto un sistema filosofico in grado di rappresentare il mondo replicandone la complessità, le brutture e il mistero mantenendo però canoni estetici propri delle arti visive: la componente cromatica vivace, la struttura compositiva, una sobria giocosità costituiscono una chiave d’accesso al suo pensiero. La realtà viene codificata nell’arte boettiana tramite un insieme di simboli, convenzioni, trascrizioni matematiche dell’esistente solo apparentemente fredde; gli strumenti ricorrenti sono la fascinazione maniacale per il doppio, per i codici, per le simmetrie della forma, per il numero e le lettere. Esordisce nella seconda metà degli anni ’60. Dopo la prima esposizione alla Galleria Christian Stein di Torino nel ’67, partecipa alle manifestazioni del movimento Arte Povera. Autodidatta, dal ’72 comincia a firmarsi “Alighiero e Boetti”; è questo il punto di arrivo di una riflessione sullo sdoppiamento fra realtà e linguaggio iniziata negli anni ’60 con l’opera “Gemelli”: una cartolina postale dove si vede l’artista che tiene per mano un altro se stesso, simile ma non identico, mentre camminano in un viale alberato. Trasferitosi da Torino a Roma, diviene pioniere e protagonista dell’Arte Concettuale in Italia, grazie anche ai suoi interessi per la filosofia, la matematica e l’alchimia. Dopo una partenza “fredda” vicina al Minimalismo americano (cataste di tubi e di lastre di eternit, vetrate), Boetti passa a soluzioni figurative improntate ad un gusto ironico di gioiosa eleganza cromatica. Con le sue invenzioni di sistemi iconici elementari diviene l’artista di neoavanguardia più gradito anche al grande pubblico: disegni a biro di ripetuto tratteggio, combinazioni di lettere dell’alfabeto su scacchiere, virgole su fondali blu come una nuova cosmologia, mascherine moltiplicate. Le sue opere presuppongono anche uno sdoppiamento fra l’idea e l’esecuzione affidata a terzi. Sintesi brillante fra queste procedure e l’amore per la cultura medioasiatica, sono le “Mappe”: dichiaratamente affidati a molteplici esecutori, i ricami sono grandi arazzi tessuti in Afganistan che riproducono le nazioni del mondo individuate ciascuna con il disegno della relativa bandiera. http://www.fondazioneboetti.it

La compagnia che ha creato lo spettacolo su Alighiero E Boetti è acquasumARTE Clicca qui

Hanno lavorato su “Insicuro Noncurante”: ottantuno tavole della cartella originale numero 11. Ne esistono solamente quarantuno, alcune custodite nei più grandi musei di arte contemporanea, nelle più importanti gallerie e collezioni private di tutto il mondo. Insicuro Noncurante” raccoglie, come un’antologia, lavori e progetti realizzati da Alighiero e Boetti nell’arco di dieci anni, dal 1966 al 1975.

Pablo Picasso

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Pablo Picasso Nasce a Malaga, Spagna, nel 1891. A 15 anni si trasferisce con la famiglia a Barcellona dove resta fino all’età di 24 anni. Dopo va a vivere in Francia, dove rimane fino alla morte avvenuta a Mougins nel 1973. Grande influenza ha la professione del padre, professore di disegno alla scuola di belle arti. Raggiunto il massimo grado di perfezione nella tecnica da lui appresa, realizza, non ancora quattordicenne, una mostra dei suoi lavori a La Coruña. Nel 1900 si trasferisce a Parigi. Dal 1901 al 1904 è il Periodo Blu: dipinti cupi, freddi, sui toni blu e turchese. I soggetti sono gli emarginati, i poveri, creature sole e senza speranza. Dal 1904 al 1907 è il Periodo Rosa. Periodo “più allegro” rispetto al precedente. I soggetti preferiti sono arlecchini, saltimbanchi, personaggi legati al mondo del circo. Dal 1907 al 1909 è il Periodo Africano influenzato dall’arte africana: scultura e maschere tribali. Les Demoiselles d’Avignon, che rappresenta 5 prostitute spagnole, è il quadro più significativo del periodo. 1910-1912, Cubismo analitico: nature morte cui si aggiungono volti e figure umane. Figure e oggetti sono come “frantumati” in una miriade di punti di vista. L’uso del colore è quasi abolito in favore di una pressoché totale monocromia. 1912-1914 Cubismo sintetico: la sintesi è realizzata con l’introduzione nei quadri di lettere stampate, listelli di legno e altri oggetti in trompe l’œil, con collage e papiers collés, a rappresentare dei veri e propri pezzi di realtà integrati nel quadro. Finita la prima guerra mondiale, Picasso sente l’esigenza di tornare all’ordine, al classicismo. Negli anni ’30, poi, si rivolge soprattutto al surrealismo per trovare ispirazione. È questo il periodo dell’opera più identificativa del suo genio artistico: Guernica. Dedicata alla condanna di tutte le atrocità belliche. Gli ultimi lavori di Picasso miscelano tutti gli stili sperimentati nella sua vita. Lavora incessantemente, producendo moltissimi quadri fino al giorno della sua morte.

La compagnia che ha lavorato su Picasso è Compagnia dei Transiti | Edy Quaggio e Soraya Perez Clicca qui

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Pablo Picasso

Hanno creato lo spettacoloLa casa de Los Nardosa partire da un disegno erotico.

Man Ray 

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Nato a Philadelphia nel 1880, all’età di sette anni si trasferisce con la famiglia a New York, nel quartiere di Brooklyn. Dopo gli studi secondari e i primi corsi di disegno industriale, frequenta il Ferrer Center ed entra in contatto con Alfred Stieglitz e gli ambienti dell’avanguardia newyorkese. Esordisce nel 1915 alla collettiva del “Modern Moviment in the American Art” e pochi mesi dopo espone nella sua prima personale alla Daniel Gallery di New York. Dopo le prime opere di ispirazione cubista avvia la sperimentazione di varie tecniche – collage, sculture e assemblaggi, pittura ad aerografo – e inizia a dedicarsi alla fotografia. Insieme a Duchamp e Picabia è il principale animatore del dadaismo newyorkese e promotore di numerose iniziative, dalla fondazione della Società degli artisti indipendenti (1916), alla pubblicazione della rivista “New York Dada” (1921). Nascono in questa fase i primi “oggetti d’affezione”, tra cui il celebre Enigme d’Isidore Ducasse. Nel 1921 si trasferisce a Parigi, dove ritrova Marcel Duchamp, e nello stesso anno ha una personale alla Librairie Six. Realizza i primi Rayographs, che pubblica nel volume Champs délicieux (1922) con prefazione di Tristan Tzara. Dopo la partecipazione al Salon Dada, che si tiene nel 1922 alla Galerie Montaigne, lavora al film Retour à la raison e si lega al gruppo dei surrealisti, con i quali espone alla Galerie Pierre nel 1925 e in tutte le mostre successive. Rimane a Parigi fino al 1940, affermandosi come uno dei migliori interpreti della poetica surrealista, con dipinti, assemblaggi d’oggetti, film d’artista e sperimentazioni fotografiche, continuando ad esporre sia in Europa che in America. Dopo lo scoppio della guerra si reca negli Stati Uniti, dove rimane fino al 1951. Durante il soggiorno negli USA realizza il ciclo delleShakespearian Equations e collabora al film di Richter Dreams That Money Can Buy. Tornato a Parigi, continua la sperimentazione fotografica, la creazione di dipinti e oggetti d’affezione. Nel 1959 l’Institute of Contemporary Art di Londra gli dedica una grande antologica e due anni dopo gli è conferita la medaglia d’oro per la fotografia alla Biennale di Venezia. Nel 1964 Arturo Schwarz presenta la sua prima personale in Italia, e a partire dal 1969 l’artista espone nello Studio Marconi. Nel 1970 si tiene una grande retrospettiva itinerante in varie sedi d’Europa, che si inaugura al Museum Boymans van Beuningen di Rotterdam. L’artista muore a Parigi il 18 novembre 1976.

La coreografa che ha lavorato su Man Ray è Federicapaola Capecchi | Compagnia OpificioTrame dance & physical theatre. Clicca qui

Grazie alla collaborazione di Fondazione Marconi e di Giorgio Marconi. 

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Federicapaola Capecchi ha creato lo spettacolo “In quarta persona” a partire dalle 11 tavole “Anatoms” di Man Ray, di proprietà di Giorgio Marconi.

 

Emilio Tadini

Nato a Milano nel giugno 1927 e morto nel settembre 2002. Emilio Tadini pittore, fu uomo di cultura a tutto tondo. Passando con intuizioni felici dalla scrittura alla critica d’arte, dalla poesia alla drammaturgia, riuscì a compiere una sorta di osmosi culturale tra diversi ambiti disciplinari. Come pittore iniziò negli anni ’50, stagliandosi sul panorama artistico in modo del tutto autonomo e più tardi aderendo prima al realismo e poi all’informale. Ma già in quegli anni la sua attività di scrittore era iniziata sotto l’egida di Elio Vittorini, sulla cui rivista “Il Politecnico” pubblicò il suo primo poemetto: “La passione secondo Matteo”. A quest’opera ne seguirono altre nel corso di intensi anni di attività letteraria: nel ’63 “L’armi l’amore”, nell’82 “L’opera”, più tardi “L’occhio della pittura” e “L’insieme delle cose”, nel ’93 “La tempesta”. L’attività di scrittore andò parallelamente alla produzione pittorica. Dopo l’iniziale realismo esistenziale, Tadini, negli anni ’60, subì il fascino della Pop Art inglese, meno nota dell’analoga corrente statunitense. Di questo periodo è il capolavoro surrealista “Ciclo della vita di Voltaire”. L’inizio della sua ascesa artistica avvenne con la partecipazione alla collettiva presso lo Studio Marconi nel ’65, della quale fecero parte anche altri tre grandi: Mario Schifano, Valerio Adami e Lucio Del Pezzo. Nel ’78 e nell’82 partecipò anche alla Biennale di Venezia, mentre dalla metà degli anni ’80 in poi espose con molte personali in Italia e in Germania. Nel 2001 fu la celebre sede di Palazzo Reale a Milano ad ospitare l’ultima mostra antologica a lui dedicata, all’interno della quale esponenti del mondo della cultura quali Umberto Eco, Arturo Carlo Quintavalle, Alan Jouffroy gli resero l’ultimo omaggio.

La coreografa che ha lavorato su Man Ray è Federicapaola Capecchi | Compagnia OpificioTrame dance & physical theatre. Clicca qui

Federicapaola Capecchi ha creato “Studio coreografico su L’occhio della pittura di Emilio Tadini” lavorando sull’opera L’occhio della pittura.

Coreografia d'Arte Festival, Emilio Tadini, L'occhio della pittura

L’occhio della pittura, Emilio Tadini

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PER PRENOTAZIONI AGLI SPETTACOLI DI COREOGRAFIA D’ARTE 2013

TEL.0226829749 OPPURE INVIARE MAIL A ms@spaziotadini.it Costo ingresso: ridotto (tesserati e under 25) 8 euro 10 euro per ex empals 12 euro intero

PROGRAMMA FESTIVAL

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PROGRAMMA FESTIVAL DAL 14 AL 21 DICEMBRE

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APERTURA E CHIUSURA FESTIVAL


FEDERICAPAOLA CAPECCHI
COMPAGNIA OPIFICIOTRAME: Alessandro Amici, Veronica Gambini, Anna Lisa Morelli, Elena Rossetti, Stefano Roveda.
VENERDI' 29 NOVEMBRE MAN RAY - In quarta persona
GIOVEDI' 19 DICEMBRE EMILIO TADINI Studio coreografico in progess su L'occhio della pittura
SABATO 21 DICEMBRE
MAN RAY - In quarta persona




Ospite d’Onore

OSPITE D'ONORE

DANIELE NINARELLO
VENERDI' 20 DICEMBRE
UNICA DATA




I COREOGRAFI DELLA IV° EDIZIONE: 2013


SORAYA PEREZ
COMPAGNIA DEI TRANSITI Soraya Perez, Edy Quaggio
DOMENICA 1 DICEMBRE
SABATO 14 DICEMBRE
acquasumARTE
Maurizio Capisani, Francesco Cimino, Sabrina Conte e Sonia Conte
                  SABATO 30 NOVEMBRE
DOMENICA 1 DICEMBRE
VALENTINA VERSINO
WHY COMPANY
SABATO 7 DICEMBRE
DOMENICA 8 DICEMBRE

SISINA AUGUSTA
COMPAGNIA SISINA AUGUSTA
VENERDI' 6 DICEMBRE

LORENZO MEID PAGANI
SABATO 7 DICEMBRE
DOMENICA 8 DICEMBRE

ANDREA ZARDI - RICCARDO MERONI
VENERDI' 13 DICEMBRE
SABATO
14 DICEMBRE

PIETRO PIREDDU
MAKTUB NOIR
DOMENICA 15 DICEMBRE
doppia replica pomeridiana e serale



Ideatori di Coreografia D’Arte

FRANCESCO TADINI
Fondatore di Spazio Tadini e di Milano Arte Expo MAE International Art Events.
Regista, autore di programmi televisivi, esperto in comunicazione pubblica e pubblicitaria.
FEDERICAPAOLA
CAPECCHI
Coreografa,danzatrice. 
Socia Responsabile Danza, Teatro e Musica di Spazio Tadini. Pubblicista.



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