LA CASA DE LOS NARDOS
ispirato al disegno erotico di Pablo Picasso
di e con: Soraya Pérez-Edy Quaggio
coreografia: Soraya Pérez
musica originale e testo: Edy Quaggio
collaborazione tecnica: Morena Sordi
contrabbasso: Giovanni Cannata
COSEFFA collaborazione costumi
ispirato al disegno erotico di Pablo Picasso
sponsor: MaMà Design Italia
“La genesi di una donna, della donna archetipica, dalla divisione della prima cellula alla costruzione di una identità, passando dalla dualità Animus/Anima, maschile/femminile, Terra/Cielo. Lo sguardo della Donna che vive nella casa delle tuberose (La Casa de los Nardos) ha in sé la forza, la dolcezza ma anche l’ambiguità di chi ha percorso un lungo cammino, è uno sguardo che si lascia guardare come fosse uno specchio che riflette domande.”
La figura femminile del disegno di Pablo Picasso ha – secondo la nostra interpretazione – il ruolo centrale dell’intera immagine, ha la veemenza, seppure apparentemente passiva, dell’autore stesso. Paradossalmente ella è Picasso. Mentre le due figure maschili che le stanno davanti hanno un alone di candore che rende all’intero racconto l’innocenza e la grazia che frammiste alla presenza di una nudità esplicita equilibrano la visione rendendola in qualche modo sognante.
In questa direzione è andata la nostra ricerca, ribaltando i piani dell’evidente. Deframmentando le dualità per poi riunirle in un’unico segno. Dopotutto la parola deframmentazione è stata per noi chiave di lavoro che facilmente si potrebbe accomunare al cosiddetto incidente cubista – Picasso medesimo affermava di non voler fare cubismo ma di essere stato cubista malgrado sé – .
La danza, il gesto, si sono mossi sulla visione spaziale dell’immagine, creando una storia tridimensionale, una narrazione attraverso corpo senza il filtro della spiegazione verbale. Un unico testo, prima del movimento, definisce il percorso:
“ io sono amica del serpente
mi bagno nell’oro liquido
mi consola il canto di uccelli notturni
porto terra in una mano
porto fuoco nell’altra…”
In questa luce, le due donne in scena portano con sé i molteplici aspetti dell’Essere, dalla divisione primordiale tra Umano e Angelico alla frammentazione dell’identità di genere, fino ad arrivare alla costruzione di un femmineo terreno quanto astratto nel suo contenere il Tutto.
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